Il promontorio del Gargano, che comincia a Manfredonia e termina a Rodi Garganico, costituisce un’interessante zona turistica sia per le sue bellezze sia per la possibilità di pesca che offre.
Partendo da nord, comincia il mutamento che annuncia la presenza rocciosa dello stesso promontorio. I punti di osservazione per le previsioni del tempo sono il Gargano e il Monte D’Elio: coperti da nubi preannunciano, il primo venti da NW o da N e il secondo venti da E – NE.
In questa zona di costa garganica i subacquei sembrano esclusi dalla pratica del loro sport preferito a causa del fondale sabbioso; la zona del bagnasciuga, invece, è percorsa da cefali, da mormore, qualche rara spigola e da una serie di pesci piatti delle diverse specie presenti in Adriatico.
Ai piedi del promontorio, esattamente a levante degli scogli Monacelli, si trova un piccolo molo di approdo lungo 50 metri con fondali in testata di 3 metri; appaiono, poi, le case bianche di Peschici raccolte sulla sommità di un alto promontorio arido ed ancora tratti di costa alta e scoscesa, lambita dalla corrente che spinge verso terra.
Sui piccoli promontori rocciosi sono visibili la Torre di Cala Lunga, la Torre Gusmai, la Torre di Spinale e la Torre di Porticello. Al contrario del precedente, questo settore di costa offre qualche variante al subacqueo: il fondale, infatti, si mescola con alghe e sabbia creando l’habitat ideale per saraghi, salpe frettolose, cefali e qualche esemplare di orata. Superata la Torre di Porticello si giunge a Vieste, caratteristica per le case alte e addossate; ai piedi dell’abitato si apre la Cala di San Lorenzo che, protetta da un molo, costituisce un porticciolo.
Da Vieste la costa si svolge verso sud alta e scoscesa ed è contornata da fondali ricchi di corvine, spigole, cernie e abbondanti scorfani. Dopo la Torre Gattarella e la Torre San Felice si apre la Cala San Felice dove il fondale non scende a quote proibitive; qui si verifica il fenomeno dell’accentramento per il quale vaste zone sembrano del tutto spopolate e sotto una sola tana si possono trovare, riuniti, i pesci dell’intero settore.
Le specie dominanti sono i saraghi, le corvine, seguiti dalle cernie, dai cefali e da qualche mastodontica spigola che si incontra solo all’alba o al tramonto. Nella sabbia del fondo si può avere anche la fortuna di incontrare le ombrine di sabbia, piuttosto rare, la cui taglia supera talvolta i dieci chili. Ricordiamo che la Testa del Gargano è caratterizzata da un tratto di costa alto, roccioso e a picco, segnato da piccoli promontori sormontati da vecchie torri quadrangolari.
Immediatamente a sud si apre la Cala di Campi che fronteggia per nord-est la punta di Torre di Campi; seguono la Torre di Portogreco e la Cala di Pugnochiuso, con fondali inferiori a 4 metri. A metà di un ripido pendio si scorge la Torre Proposti, poi, su Punta Agnuli, fronteggiata da pescose secche di 4 metri fino a 300 metri dalla costa, appare una bianca torretta cilindrica. Al di là di questa, si apre sulla spiaggia un piccolo approdo presso il quale sorge la Torre del Porto.
In direzione ovest vi è il Monte Saraceno che cade a picco sul mare formando l’inaccessibile Punta Grugno. Successivamente, la costa, piana sul mare, si raccorda con accentuate inclinazioni alle aspre falde dei monti retrostanti e non presenta punti notevoli fino a Manfredonia.