Otranto, situato sulla costa adriatica della penisola salentina è la città più orientale d’Italia, in particolare Capo d’Otranto, detto anche Punta Palascià, è la località più ad est e per questo chiamato la porta d’oriente d’Italia.
La città è ricca di storia: ha origini messapiche ma fu anche un centro greco e poi romano e sotto il dominio di Bisanzio, Otranto raggiunge il massimo splendore diventando il centro principale del cristianesimo d’oriente.
In questo tratto d’Italia il litorale di sabbia bianchissima si alterna con costoni di roccia a picco sul mare e specchi di acqua celeste lasciano il posto a tratti di mare blu intenso.
Andando verso nord, partendo dalla città, numerose sono le calette, le baie e le grotte alcune accessibili solo dal mare. Incantevoli sono le insenature Canale del Càfaro, Cattapignula, S.Pietro dei Canali con la vicina Grotta Monaca e la baia Pastiddhuzza fino alla zona dei Laghi di Alimini.
La costa a sud di Otranto è caratterizzata da scogliere, in alcuni tratti, particolarmente alte.
Non può mancare una visita alla Grotta Palombara, alla Torre del Serpente e alla Torre dell’Orto. Da segnalare anche la presenza di alcune grotte come La Grotta della Piscina e la Grotta del Pastore. Nel punto più orientale della costa si trova il Faro della Palascia recentemente ristrutturato.
Superando gli scogli di Punte Galere e l’isoletta di S.Emiliano si giunge alla Grotta dei Cervi attualmente non accessibile al pubblico; la grotta si compone di tre corridoi lunghi circa duecento metri ciascuno, un corridoio in particolare è ricco di pittogrammi di età neolitica e raffiguranti forme geometriche, figure animali e umane, tra queste il pittogramma più famoso è il Dio Che Balla.