Sckrì – Sckrì – Sckrò, tutt vév’n e ghij no, tre so li bèll v’ccu°n: carn, pésc e maccaru°n E’ la vecchia filastrocca che negli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso gruppi di ragazzi, coppie di donne e uomini, tutti mascherati (il maschio indossava abiti femminili e viceversa), girando per le strade recitavano a parenti e amici per ricevere, in cambio di questi versi carnevaleschi, uova, salsiccia, polmonata, tarallini al vino bianco e vino.
Ed è appunto da questa filastrocca e usanza che prende spunto tale manifestazione organizzata dalla locale Associazione Turistica Pro Loco giunta all’VIII edizione, l’evento si svolgerà in tre appuntamenti: – Giovedì grasso 8 febbraio p.v. apertura del Carnevale Troiano con animazione e degustazione di frittelle; – Domenica 11 febbraio p.v. Corteo nuziale “ u matr’mónj”, si sfilerà lungo il corso principale (via Regina Margherita) per arrivare in Piazza Cattedrale dove sarà celebrato il rito civile del matrimonio, tra battute e discorsi in dialetto italianizzato. – Martedì grasso 13 febbraio p.v. funerale di carnevale “u’m’rtó’r”.
L’VIII edizione del Carnevale Troiano si chiuderà con il funerale, dove un fantoccio, tra lamenti e grida, sarà trasportato su di una panca addobbata con un panno nero per essere poi acceso. L’utilizzo del fuoco, attraverso la sua azione purificatrice, rappresenta un rito di passaggio da un periodo di “gioia sfrenata” alla Quaresima. Lungo le vie principali del paese, giorni prima, sono sistemati alcuni “carnuwale” impagliati, fantocci dalle sembianze umane, realizzati nella sede della Pro Loco, riprendenti la vecchia tradizione della loro esposizione davanti ai sottani o agli inizi delle strade seduti con un fiasco di vino, simbolo della trasgressione prima del periodo di penitenza quaresimale.